Rapine 2020 - Primo semestre
Nei primi sei mesi del 2020 l’Oscrim ha rilevato la concentrazione delle rapine nella Città metropolitana di Cagliari: è qui che nel periodo preso in esame sono avvenuti quasi la metà degli atti predatori analizzati (49,1%). Per contro, dai dati raccolti emerge anche una significativa riduzione dell’incidenza delle rapine avvenute in provincia di Sassari con un allineamento ai valori delle altre macro aree territoriali dell’Isola.
Tale riduzione è osservabile anche se si presta attenzione all’incidenza delle rapine sulla popolazione residente. Questo dato mostra come, nel corso del semestre, il territorio del sassarese è stato quello meno interessato da rapine. Inoltre, la distribuzione temporale delle rapine consente di sottolineare come la riduzione del fenomeno sia abbia un probabile legame con le misure di contrasto della pandemia da Covid-19. Infatti, circa il 40% delle rapine si sono concentrate nel mese di gennaio, mentre nei mesi di aprile e maggio, si è registrata una marcata l’esiguità del fenomeno.
D’altro canto, nella prima parte del 2020 continuano a prevalere le rapine in esercizi commerciali e in pubblica via, seguite a quelle che sono avvenute all’interno di abitazioni private. Pertanto, le tipologie che sembra abbiano prevalso sembrerebbero quelle con un basso grado di organizzazione. Da un’altra prospettiva, questo dato è visibile anche osservando gli strumenti utilizzati per commettere il reato. L’analisi dei dati, ad esempio, evidenzia come circa il 40% degli eventi delittuosi siano stati commessi senza l’uso di armi.
I dati si riferiscono al periodo compreso fra il 1 gennaio e il 30 giugno 2020
© Osservatorio Sociale sulla Criminalità in Sardegna (Dissuf)